La ripresa dei lavori parlamentari

Con la fine della parentesi estiva riprendono i lavori parlamentari. All’ordine del giorno i provvedimenti dello ” ius soli”, dei vitalizi parlamentari e del sistema elettorale. Un trittico legislativo complesso. Per lo “ius soli” vi sono all’interno della maggioranza visioni contrapposte legate a tutta la problematica delle immigrazioni, non risolta. Il nodo vero dei vitalizi non è il “quantum” economico che potrebbe essere definito con realismo, responsabilità e saggezza, ma è il ruolo del Parlamento che si intende svuotare.

Il disegno, non riuscito di fare del Parlamento una caricatura istituzionale, con le riforme costituzionali Renzi- Boschi, si tenta di riproporlo, da parte del Pd renziano, attraverso il trattamento economico che di fatto considera i parlamentari pubblici dipendenti e non i rappresentati della sovranità popolare, titolari della legislazione. Il disegno del M5S, è chiaro. Non crede nell’istituto di democrazia rappresentativa ma affida al digitale la designazione dei parlamentari (bastano qualche centinaio di indicazioni) ridotti in un “prodotto” commerciale dove il rapporto umano tra elettori ed eletti scompare.

Il sistema elettorale vede oggi impegnati tanti illusionisti che, come nel passato, sono contro il proporzionale e invocano il maggioritario in nome della governabilità. Ma il maggioritario di fatto introdotto nel 1994 non ha assicurato stabilità, governabilità, semplificazione ma ha aumentato il frazionismo, la proliferazione dei gruppi parlamentari e ha dato vita a schiere di transfughi che sono passati da uno schieramento per pura contabilità personale. Il maggioritario senza una chiara modifica costituzionale della forma di governo ha distrutto riferimenti ideali e morali. Ha prodotto un clima dominato dagli opportunismi. Il problema è politico e con il solo tecnicismo non si va da nessuna parte.  Il grande affanno di illuminati costituzionalisti è inutile.

Serve uccidere la rappresentanza parlamentare e quindi la politica lasciando i cittadini in balia di “poteri” occulti, interessi corporativi, privilegi veri senza controllo? L’introduzione della sfiducia costruttiva, lavorando sui pronunciamenti della Corte Costituzione sull’ “Italicum” e sul “Porcellum”, darebbe stabilità, frenerebbe i trasformismi e restituirebbe dignità alla politica sfregiata da troppi avventurieri in azione in nome di un propagandistico, falso auspicio al cambiamento!

Mario Tassone
Segretario del nuovo CDU

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